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Intersezionale Campana di Primavera (Sezione di Napoli)

31 di marzo, 2019

Domenica 31 marzo 2019Intersezionale campana di primavera a cura della Sezione di Napoli
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SEZIONE DI NAPOLI – www.cainapoli.it tel. 081.417633
DATA 31/03/2019
GRUPPO MONTUOSO: PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO – COGNOLI DI OTTAVIANO (1112 m)
ESCURSIONE INTERSEZIONALE SEZIONI CAI CAMPANIA
Quota massima : Cognoli di Ottaviano 1112 m
Dislivello : 600 m circa – Sviluppo lineare del percorso a/r : 10 km circa – Durata: ore 6 escluse soste
Difficoltà: E (qualche tratto scosceso con roccette in cresta sui Cognoli)
Equipaggiamento: abbigliamento a strati da montagna, scarponi, giacca a vento,
fortemente raccomandati i bastoncini
Colazione al sacco ed acqua: da portare

Mezzi di trasporto: autobus di lunghezza massima 10.5 metri, oppure auto proprie
Appuntamento: ore 9:30 davanti alla sbarra di ingresso al Parco Nazionale del
Vesuvio, circa 4 km dopo il centro di Ottaviano seguendo le indicazioni per il Parco
Nazionale del Vesuvio, via Valle delle Delizie, SP 259, vicino Ristorante ‘Villa
Giovanna’.
Carta dell’escursione: carta topografica IGM 1:25.000 Foglio 448 sez. III Ercolano –
Carta escursionistica 1:20.000 del Parco Nazionale del Vesuvio (SELCA)
Direttori del CAI Napoli: Umberto Del Vecchio, Giuliana Alessio (339 6545655)
Eugenio Simioli, Simone Merola
Accompagnatori di Escursionismo della Campania
Prenotazioni autobus per CAI Napoli: Antonio Fiorentino (333 7373268)
Il sentiero n. 2 del Parco Nazionale del Vesuvio denominato “Lungo i Cognòli” sulla Carta
escursionistica del Parco è uno dei più panoramici ed interessanti dal punto di vista
naturalistico ed ambientale, e consente di percorrere lungo un anello la porzione più
orientale del crinale del M. Somma, ovvero la cresta dei Cognòli. In questa escursione noi
percorreremo la porzione meridionale dell’anello. Il percorso inizia, dopo una sbarra (quota
circa 500 m) lungo una ripida strada asfaltata e poi sterrata che sale a tornanti fino ad uno
spiazzo (largo Prisco, 710 m). Qui alla biforcazione ci teniamo a sinistra, salendo in uno
splendido bosco mesofilo fra castagneti, varie specie di pini (marittimi, domestici,
d’Aleppo), lecci, aceri, ontani e robinie; il bosco è frequentato inoltre da una ricca avifauna,
fra cui la poiana ed il gheppio. Sul sentiero si cammina immersi nella macchia mediterranea
con ginestra, elicriso, valeriana, mirto, corbezzolo, fillirea, lentisco. Usciti dal bosco si
giunge al panoramico slargo in passato denominato ‘La Marca’ (780m), che una volta era
sede di un rifugio diroccato, qui si piega decisamente a destra sul sentiero a gradoni che
sale ripido sulla cresta del M. Somma, alternando tratti in lapillo sciolto a brevi tratti in
falsopiano, e che domina dall’alto la magnifica Valle dell’Inferno ed il fiume di lava
dell’eruzione del 1944. Giunti ai Cognòli di Levante (circa 870 m) si osserva una
spettacolare formazione di lave a corda (eruzione del 1929) particolarmente contorte, incise
da un profondo crepaccio, superato il quale si prosegue lungo la panoramica cresta su
sentierino stretto ed a tratti scosceso, un pò esposto solo in brevi tratti, su spuntoni di lava
alternati a lapillo sabbioso, lungo cui la visuale spazia con magnifici scorci sul S. Angelo a
Tre Pizzi (Monti Lattari), Punta della Campanella, e il M. Solaro di Capri. Guardando verso
Est, la vista spazia sui paesi vesuviani di Terzigno, S. Giuseppe Vesuviano e Ottaviano.
Proseguendo sul sentiero di cresta si sale infine ai Cognòli di Ottaviano (1112 m), anticima
del Somma e meta della nostra salita, osservando alla nostra destra la vetta di Punta
Nasone (1132 m). Da qui appaiono impressionanti scorci panoramici che consentono una
piena immersione nella suggestione del paesaggio vesuviano, con vista sulla sottostante
Valle dell’Inferno e sul fiume di lava del 1944, colonizzato dal lichene endemico del Vesuvio
Stereocaulon Vesuvianum, scorci sulla valle del Gigante, i canaloni, i dicchi e le guglie
caratterizzanti le pareti interne della caldera del Somma, e davanti a noi Gran Cono del
Vesuvio. Dopo la doverosa e gratificante sosta in cima, si farà ritorno sullo stesso sentiero
al punto di partenza dell’escursione.
Osservazioni geologico-naturalistiche
Il Vesuvio, il più famoso vulcano al mondo, con la sua elegante forma conica che chiude il
Golfo di Napoli costituisce il simbolo della città stessa e della Campania.
Dal punto di vista vulcanologico, il Vesuvio, è in realtà un complesso vulcanico formato
dalla sovrapposizione di due diversi edifici, il Monte Somma (1131 m) che rappresenta
l’antico edificio ormai sventrato e distrutto dall’attività esplosiva, non più attivo, e di cui
rimane oggi solo una caldera sommitale ellittica al cui interno è cresciuto l’attuale Vesuvio,
o Gran Cono (1281 m). Il Gran Cono è a sua volta formato dalla sovrapposizione ed
alternanza di varie colate laviche relative alle sue diverse eruzioni storiche, nonché di strati
di materiali piroclastici dovuti alla sua attività esplosiva. Si dice infatti che il Vesuvio è uno
strato-vulcano poligenico ad attività mista, sia effusiva che esplosiva.
Il cratere sommitale del Gran Cono ha forma ellittica con diametro massimo di circa 580 m e
profondità di circa 300 m. Il fondo del cratere stesso è ricoperto di detriti crollati dalle sue
pareti interne, e al di sotto di essi è stata ritrovata roccia solida, il cosiddetto ‘tappo’ del
Vesuvio che infatti è attualmente un vulcano a condotto chiuso.
L’eruzione vesuviana più famosa è stata la pliniana del 79 d.C. che in due giorni distrusse
Ercolano, Pompei, Oplonti e Stabia, e modificò profondamente la morfologia del vulcano.
Dopo l’eruzione del 79 d.C., l’attività vesuviana è stata caratterizzata da fasi con frequenti
eruzioni ad energia variabile, alternate a lunghi periodi di riposo, interrotti da violente
eruzioni quali, tra le più importanti, quelle subpliniane del 472 d.C. e del 1631, e, tra le più
studiate, la violenta eruzione effusiva del 1906. L’ultima fase di attività del Vesuvio, durata
tre secoli, si è conclusa con l’eruzione del marzo 1944, Da allora, il Vesuvio presenta il
condotto ostruito, ed è attualmente considerato quiescente dal punto di vista vulcanico, ma
in ‘riposo attivo’, per la presenza di sismicità e manifestazioni vulcaniche secondarie, quali
emissioni fumaroliche interne al cratere.
A V V E R T E N Z E
a) I tempi di percorrenza sono calcolati in eccesso.
b) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in considerazione delle
condizioni meteorologiche.
c) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non
adeguatamente attrezzati e allenati.
d) I partecipanti sollevano i Direttori e la Sezione da qualsivoglia responsabilità per qualsiasi incidente o
inconveniente dovuti alla propria personale imperizia o alla mancata osservanza delle regole dell’andare
in montagna
CONDIZIONI FISICHE:
Si richiede buona preparazione fisica e senso di responsabilità a ciascuno dei partecipanti.
ATTENZIONE: Domenica 31 marzo 2019 entra in vigore l’ora legale!!
Scarica la locandina

Dettagli

Data:
31 di marzo, 2019
Categoria Evento:

Organizzatori

Soci CAI Napoli
Alfonso Ferrara

Luogo

Vesuvio
Napoli, Italia + Google Maps

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